Un quarto di secolo fa il Governo della Repubblica Ceca, allora ancora federata con la Slovacchia, sceglieva di vendere la casa automobilistica Skoda al gruppo tedesco VolksWagen.
La competizione per l'acquisizione dell'allora azienda di stato fu molto serrata. In principio presentarono le loro offerte 24 acquirenti, di cui dodici passarono al secondo turno. Alla fine i candidati più seri per la privatizzazione di Skoda Auto furono due: il gruppo francese Renault e quello tedesco VolksWagen. Il governo scelse su consiglio della Commissione Affari Produttivi il gruppo tedesco siglando il contratto in primavera dell'anno 1991.
In realtà la storia della privatizzazione di Skoda Auto è piuttosto anomala rispetto ai cambiamenti avvenuti nel passaggio dall'economia di piano a quella di mercato. Il governo ceco di allora infatti preferì battere la strada della costruzione di un capitalismo autoctono e ad azionariato diffuso. Numerose aziende di stato furono quindi privatizzate tramite la vendita di azioni – coupons ai dipendenti e piccoli risparmiatori cechi. Tuttavia lo scarso potere di controllo dell'azionariato diffuso rispetto al management, fondi azionari fondati da speculatori che promettevano tassi di rendita irrealizzabili, il mancato controllo sul settore bancario e la mancanza di capitali autoctoni necessari per la modernizzazione tecnologica del tessuto industriale, segnarono un fallimento assoluto.
Al contrario, Skoda Auto grazie all'integrazione nel gruppo VolksWagen riuscì a ricostruire la propria credibilità sui mercati esteri e divenne una delle principali realtà produttive del Paese. Ancora oggi la casa automobilistica rimane uno dei principali esportatori e una delle imprenditorialità
per ricavi e utili più importanti in Repubblica Ceca.
Fonte: financninoviny.cz
Fonte fotografia: Skoda Auto