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Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca
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Pilsen tra industria e birra

09.07.2015

Lunedì 29 giugno la Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca in collaborazione con la Camera di Commercio Nordica hanno presentato le due facce del tessuto industriale della città boema di Pilsen offrendo la possibilità di visitare gli stabilimenti di Skoda Transportation e di Plzensky Prazdroj. Presenti oltre 30 partecipanti.

Nel primo pomeriggio la delegazione delle due Camere ha visitato lo stabilimento di Pilsen di Skoda Transportation. “Skoda Electric è una holding che raggruppa le società Skoda Trasportation, Skoda Electric, specializzata nella produzione di motori elettronici, Skoda Vagonka, che produce convogli ferroviari, e Pars Nova, che si specializza nel campo del restyling dei convogli ferroviari e tramvari – ha detto ai visitatori Marketa Hubacova, Sales director di Skoda Transportation – La società Skoda e il nostro stabilimento di Pilsen sono stati fondati nel 1869 da Emil Skoda. In origine la società era tra i principali produttori di armamenti nell'Impero Austro-Ungarico e riforniva di armamenti ogni tipo di corpo d'armata, dalla fanteria fino alla marina.”

Attualmente però lo stabilimento produce soprattutto tram, locomotive e convogli per la metropolitana. “Nello stabilimento stesso vengono prodotte solo le strutture metalliche dei tram e delle locomotive, mentre il resto dei componenti viene acquistato dai subfornitori – dice Marketa Hubacova – A Pilsen ha inoltre sede il fulcro del gruppo come il dipartimento vendite e il centro per le innovazioni.”

La stragrande maggioranza del volume di produzione dello stabilimento di Pilsen è rappresentato dai convogli tranviari, di cui ne vengono prodotti circa due alla settimana. Quest'ultimi hanno successo sia sul mercato interno che nei Paesi esteri, come mostra il successo dei tram Skoda Elektra acquistati dalla società di trasporto municipale di Cagliari. “Attualmente il principale modello di tranvai è la linea ForCity realizzata per le città di Praga, Bratislava, Riga e la città turca di Konya – dice Marketa Hubacova – I modelli per le singole città sono tagliati su misura per corrispondere al meglio alle singole esigenze. Tuttavia i tram hanno una costruzione modulare. Così ogni modifica e personalizzazione può essere effettuata senza troppe complicazioni produttive.”

Un altro prodotto fondamentale dello stabilimento sono le locomotive ferroviarie. “Attualmente nel nostro stabilimento vengono prodotte locomotive della serie Emil Zatopek – riferisce Marketa Hubacova – Le nuove locomotive sono compatibili con i sistemi di alimentazione usati nei Paesi confinanti con la Repubblica Ceca, così che possono essere impiegate anche fuori i confini nazionali evitando il fastidioso cambio motrici alla frontiera. Attualmente il principale cliente di questo modello sono le Ceske drahy. Ma un importante commessa è arrivata anche da Deutsche Bahn Regio, a cui saranno consegnate sette locomotive con un design speciale.”

Nel secondo pomeriggio la delegazione si è spostata allo stabilimento di Plzensky Prazdroj, dove è stata accolta da Paolo Lanzarotti, direttore generale del gruppo. “Il nostro gruppo unisce alcuni dei marchi più famosi sul mercato ceco come Pilsner Urquell, Gambrinus, Radegast, Birrel o Kozel, che rappresentano circa la metà del mercato ceco – spiega Paolo Lanzarotti – Lo stabilimento di Pilsen è il più grande del gruppo con una produzione annua di circa 7 milioni di ettolitri sui 10 prodotti dal gruppo”.

L'impianto di Pilsen, oltre ad avere un'indubbia importanza produttiva, è anche il cuore storico della società. Da qui infatti uscirono nel 1842 le prime birre di tipo Pilsen, preparate dal mastro birraio bavarese Joseph Groll. “I produttori cittadini decisero di convocare il mastro birraio dopo uno scandalo, che aveva scosso la reputazione della birra locale – dice Paolo Lanzarotti – Groll si inventò una nuova birra di tipo lager evidentemente ispirata alla produzione bavarese. Nello stabilimento storico, che negli ultimi anni è stato ampliato con notevoli investimenti, si concentrano tutti i processi produttivi della birra, dal trattamento del malto alla fermentazione finale”.

La produzione avviene con l'uso di alcuni ingredienti essenzialmente cechi, come il malto moravo e boemo e il luppolo rosso di Zatec. “Produrre la birra sembra un lavoro facile ma in realtà non lo è – sottolinea Lanzarotti – La produzione infatti richiede passaggi molto diversi, dal lavaggio delle bottiglie riciclate fino alla fermentazione nelle botti, che avviene nei nove chilometri di corridoi sotterranei alla temperatura di sei gradi centigradi. La nostra produzione quindi avviene su tre turni e sette giorni su sette. Per produrre la birra sono necessarie cinque settimane, dopo di che viene imbottigliata in fusti, barattoli e bottiglie di varia taglia”.

Come sottolineato anche dal direttore generale Lanzarotti, il mercato della birra sta attraversando delle mutazioni fondamentali. Da una parte c'è la pressione sulla sostenibilità ecologica, dall'altra l'orientamento dei consumatori verso i piccoli birrifici. “La nostra società è attenta alla sostenibilità ambientale soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo e il riutilizzo delle acque – nota Lanzarotti – Inoltre cerchiamo di dimostrare che anche una birra industriale ha le sue qualità. Anche per questo abbiamo fatto alcune settimane fa un’interessante operazione di marketing creando Patriot, il marchio di un birrificio artigianale inesistente. In realtà le birre Patriot erano Gambrinus, sulla cui qualità i consumatori cechi discutono molto. Ma con il marchio giusto, Gambrinus veniva apprezzato quasi senza distinguo. Il messaggio di questa campagna è quindi di bere la birra valutando davvero il gusto e non solo il marchio”.

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