La nuova Legge sugli incentivi pubblici agli investimenti ha passato l'esame della Camera dei Deputati. Il testo, in leggero ritardo legislativo, non dovrebbe subire rilevanti modifiche al Senato e quindi entrare in vigore a metà anno. La Legge è il risultato della modifica sull’intensità massima del supporto agli investimenti, passata dal 40% al 25%. Ecco gli aspetti principali del nuovo testo.
Industria manifatturiera
Nelle province classificate come A, I o II, potranno usufruire degli incentivi i progetti con un valore superiore a 50 milioni di corone (almeno metà dell'investimento in nuovi macchinari), mentre nelle province III la soglia sale a 100 milioni (almeno metà dell'investimento in nuovi macchinari). Inoltre, l'investimento dovrà creare venti nuovi posti di lavoro per almeno cinque anni, ma cade il requisito di finanziamento da risorse proprie per circa la metà dell’importo minimo richiesto.
Centri tecnologici
Per ottenere gli incentivi, i centri tecnologici dovranno compiere un investimento con un valore minimo di 10 milioni di corone, di cui cinque in dotazione di nuovi macchinari. Il requisito occupazionale scende da 40 a 20 nuovi posti di lavoro creati.
Centri dei servizi speciali
Per beneficiare degli incentivi, i servizi dovranno essere forniti in Repubblica Ceca e in almeno altri due Paesi della Comunità Europea. Cambiano i requisiti occupazionali. I centri di sviluppo software dovranno rendere disponibili venti nuovi posti di lavoro, mentre quelli di servizi strategici e di riparazioni hightech settanta. Gli incentivi saranno disponibili anche per i call center che creeranno almeno cinquecento nuovi posti di lavoro e per i centri di gestione di dati che ne avranno creati almeno venti.
Zone industriali speciali
La nuova legge introduce la nozione di “zone industriali speciali”, che saranno individuate dal Ministero dell'Industria e del Commercio e approvate dal Governo. Si pensa all'individuazione di tre zone in aree ad alta disoccupazione, nella regione di Usti nad Labem e nella regione della Moravia-Slesia. Le zone saranno stabilite in aree industriali già esistenti. Le aziende che localizzeranno i propri stabilimenti nelle zone speciali saranno esonerate dalle tasse sugli immobili per cinque anni e beneficeranno di un contributo per ogni nuovo posto di lavoro creato.
Iniziative strategiche d'investimento
Le iniziative strategiche d'investimento nel settore industriale di almeno 500 milioni di corone, che creano 500 nuovi posti di lavoro e anche nei centri tecnologici, con investimenti pari a 200 milioni di corone e che creano almeno 100 posti di lavoro, avranno diritto ad un incentivo materiale per un totale pari al 10% del valore dei beni durevoli acquisiti, oppure del costo del personale derivante dai nuovi posti di lavoro. L’ammontare massimo dell'incentivo è pari a 1,5 miliardi di corone nell'industria e a mezzo miliardo per quanto riguarda i centri tecnologici.
Incentivi regolari
Soddisfacendo i requisiti, le aziende potranno avvalersi di un sostegno in termini di agevolazioni circa l’Imposta sul reddito delle persone giuridiche, per un valore massimo pari al 25% di quello dei beni durevoli acquisiti, oppure del costo del personale derivante dai nuovi posti di lavoro. Possono usufruire dell’incentivo anche i terreni forniti a prezzi ridotti, oppure il contributo per il nuovo posto di lavoro creato.
Contributi per la creazione di un posto di lavoro e corsi di formazione
Nelle zone particolarmente colpite dalla disoccupazione, la legge prevede incentivi per la creazione di un posto di lavoro, che dovrà essere mantenuto per almeno cinque anni. Per le zone con un tasso di disoccupazione superiore al 25% rispetto alla media nazionale, potrà esservi un contributo sporadico di cento mila corone per ogni posto di lavoro, invece nelle zone con un tasso superiore al 50% rispetto al dato medio nazionale, il contributo sale a duecento mila corone e infine, nelle zone industriali speciali, a trecento mila. Nelle zone speciali e nelle province dove la disoccupazione è superiore al 25%, l'amministrazione potrà inoltre coprire fino a un quarto di spese per la formazione del personale, mentre nelle province con un tasso superiore al 50% rispetto a quello nazionale, potrà contribuire a queste spese per metà dell’importo totale.
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