A metà dicembre 2014 il governo ha bocciato la proposta di Legge sulle sostanze additive presentata da un gruppo di deputati del Movimento dei Cittadini Insoddisfatti. Un mese dopo, il Ministero della Sanità ha presentato la propria proposta, che contiene il divieto assoluto di fumo nei locali.
Ad oggi la legislazione ceca è tra le più liberali d’Europa. La legge attuale non pone sostanzialmente limiti al fumo nei locali, lasciando mano libera a ristoratori e gestori. Negli anni è emersa quindi una nicchia di mercato di locali e ristoratori no-smoking, che tuttavia rimangono una minoranza nel panorama del mercato della ristorazione ceco. Non è inoltre raro che alcuni locali prevedano una zona non-fumatori non sufficientemente separata dalla zona fumatori.
Da anni quindi i legislatori preparano una modifica della Legge sulle sostanze additive, regolarmente bocciate da Camera e Senato. Una minore tolleranza rispetto al fumo nei locali pubblici è prevista anche nell'accordo di governo, che potrebbe quindi spuntarla nella prossima battaglia parlamentare, che verosimilmente si scatenerà sul tema.
In concreto, la modifica preparata dal Ministero della Sanità contiene regole più stringenti rispetto al testo presentato dai parlamentari. Quest'ultimo conteneva la possibilità di autorizzare il fumo nei locali che servono soltanto bevande calde e fredde. La modifica del ministero invece contiene un divieto assoluto di fumo all'interno di bar e ristoranti.
Il tornante proibizionista del Ministero della Sanità non dovrebbe avere ripercussioni negative a medio termine sui ricavi di bar ristoranti. Secondo ricerche citate dal Ministero, a medio termine i ricavi potrebbero crescere dal 3% al 6%, anche se nel periodo imminente al divieto si prevede un calo degli introiti del settore del 3%. Complessivamente, il Ministero prevede che nelle tasche di gestori e ristoratori arriveranno per effetto della nuova normativa sei miliardi di corone in più.
Stime che non convincono fino in fondo le associazioni di categoria, che inoltre lamentano gli investimenti edilizi nella separazione di zone non fumatori, che sarebbero resi vani dalla modifica di legge. “La legislazione attualmente in vigore ha portato molti imprenditori a investire risorse non irrisorie in lavori edili – sostiene l'Unione delle imprese nel commercio e nella ristorazione – come dimostra il fatto che il 60% dei ristoranti offre spazi totalmente vietati al fumo oppure con una zona separata”.
Per l'altro, la modifica del Ministero della Sanità non riguarderà soltanto le sigarette, ma anche altri tipi di strumenti di inalazione. Il divieto riguarderà quindi anche le sigarette elettroniche, indipendentemente dal fatto che la carica contenga nicotina o meno. Complessivamente, le sigarette elettroniche saranno equiparate alle sigarette normali.
Un'altra parte importante della Legge riguarda le bevande alcoliche. Il personale di servizio dovrà prestare maggiore attenzione a non servire alcolici a minorenni: le sanzioni dovrebbero essere aumentate con un'ammenda fino a un milione di corone per il gestore.
La legge prevede inoltre una novità che con ogni probabilità sarà contestata dagli imprenditori del settore: il Ministero vorrebbe infatti introdurre l’obbligo di inserire nell’offerta una bevanda analcolica meno costosa della bevanda alcolica più economica servita nel locale.
Il Ministero della Sanità ha preso il problema di slancio e nel nuovo testo ha inserito molteplici obblighi, divieti e regolazioni. E proprio questo tripudio normativo potrebbe azzoppare la Legge in Parlamento, grazie alla convergenza di interessi di molti attori diversi tra loro, che potrebbe fare la differenza nelle singole votazioni.
Credit: psp.cz