Il Ministero delle Finanze ceco non demorde da un uso più estensivo del meccanismo di reverse charge dell'IVA. Lo rileva il verbale della riunione dei ministri delle finanze dell'Unione Europea (Ecofin) di 6 ottobre scorso.
In quella riunione il titolare del dicastero Andrej Babis ha proposto che l'Unione Europea lasci ai singoli stati nazionali la scelta in quali settori usare il meccanismo di reverse charge. L'Imposta sul valore aggiunto è in Unione Europea infatti un'imposta armonizzata. Bruxelles quindi deve approvare ogni cambiamento e già diverse volte ha fatto sapere di non valutare positivamente un'estensione troppo larga dell'uso del meccanismo di reverse charge.
Il meccanismo di reverse charge è già attivo in diversi ambiti. L'obbligo del pagamento dell'IVA da parte del compratore è così in vigore nell'edilizia, nel commercio con articoli contenenti microprocessori oppure nella vendita di di permessi a emettere CO2. Secondo il Ministero delle Finanze ceco un uso più estensivo del meccanismo dovrebbe prevenire le truffe fiscali con il rimborso dell'IVA.
Fonte: financninoviny.cz
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