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Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca
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La Galleria Nazionale si apre agli imprenditori

03.05.2015

Si è svolta giovedì 23 aprile, presso il Palazzo delle Fiere, sede della Collezione di Arte moderna della Galleria Nazionale di Praga, la serata Business Meets Art, organizzata da dieci Camere di Commercio estere, compresa la Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca.

L’evento, che ha visto la partecipazione di circa duecento persone, soci delle varie Camere, si è svolta in occasione della mostra Kokoschka e Praga, aperta presso la Galleria Nazionale  fino al 28 giugno. “L’esposizione è dedicata agli anni in cui Kokoschka si rifugiò a Praga dopo l'Anschluss nazista dell'Austria. “Kokoschka passò nella capitale ceca pochi ma intensi anni, prima di dover scappare ancora di fronte al regime nazista –  ci dice il direttore della Galleria Nazionale, Jiri Fajt – L'artista austriaco fu accolto molto bene in città e installò il suo atelier nella torre del palazzo Bellevue (attualmente sul lungofiume Smetanovo nabrezi, not.red.), da cui dipinse alcune delle sue vedute più significative su Petrin e il Castello di Praga”.

Oskar Kokoschka si integrò molto bene nella vita culturale e politica praghese, partecipando alle iniziative dell'epoca. Fino ad oggi è famoso il suo poster, che esortava i praghesi ad accogliere i bambini baschi dopo il bombardamento di Guernica, oppure il ritratto simbolico del primo Presidente cecoslovacco, Tomas G. Masaryk. “Kokoschka  conobbe e sviluppò a Praga il suo rapporto con Olga Palkovska, sua futura moglie – ricorda il direttore Fajt – I genitori di Olga Palkovska, allora diciannovenne, non erano entusiasti del rapporto con il pittore, ormai sulla soglia della cinquantina. Perciò mandarono Olga a Londra per un periodo di "disintossicazione" da Kokoschka,  ma il soggiorno si rivelò alla fine inutile”.

La presenza di Kokoschka testimonia la vivacità culturale di Praga nel periodo tra le due Guerre. In questi vent'anni la capitale della giovane Repubblica Cecoslovacca divenne un crocevia della cultura mitteleuropea. “In quel periodo, a Praga erano radicate anche le comunità tedesche ed ebraiche, che hanno contribuito in maniera fondamentale a un periodo di ricchezza culturale che non si è mai più ripetuto nella vita della città – riferisce Fajt –Tra le altre cose, il destino di Kokoschka, che si rifugiò a Praga dinnanzi al nazismo, non fu isolato nella scena culturale tedesca. In quegli anni, si rifugiarono e presero cittadinanza cecoslovacca alcuni dei maggiori esponenti intellettuali e artistici, come Thomas Mann”.

La serata dedicata alla mostra è stata anche un'occasione per aprire la Galleria Nazionale al mondo dell'imprenditoria. “Tramite eventi di questo tipo vogliamo far entrare gli imprenditori nella Galleria Nazionale, mostrando la ricchezza della nostra Istituzione – spiega Fajt – Ovviamente questa apertura ha anche un lato economico, in quanto i finanziamenti statali sono sufficienti a malapena per pagare gli stipendi e per la manutenzione degli edifici. Le attività di ricerca, di restauro e di acquisizione di nuove opere devono essere finanziate prevalentemente da altre fonti, come i fondi europei, grants e donazioni private”.

Per dare forza a questa collaborazione il nuovo Direttore, in carica da meno di un anno, intende riformare l'Associazione degli amici della Galleria Nazionale. Le associazioni "degli amici" sono in altre gallerie mondiali il luogo prediletto di cura dei sostenitori delle istituzioni espositive. “L'attuale Associazione ha qualche migliaio di iscritti, ma manca di una struttura e forma ben definita – illustra Fajt – L'attuale Associazione dà diritto a uno sconto sui biglietti d'entrata. La sua struttura quindi riunisce tutti, dallo studente d'arte fino all'importante imprenditore. Ho molta stima dei membri, ma per lo sviluppo dell'Associazione bisogna studiare dei provvedimenti mirati. Si dovrebbe quindi creare un circolo dei sostenitori più importanti, che potranno godere di un rapporto di cura personale da parte del Direttore della Galleria”.

Un altro modo con cui avvicinare la Galleria Nazionale al mondo dell'impresa è il sostegno a quelle iniziative che uniscono l'arte al mondo economico. Si tratta per esempio di Italian Design Week, che si svolgerà presso il monastero di Sant'Agnese, sede della collezione d'arte medievale di GN, dal 5 all’ 8 novembre. “Per noi il settore del design è assolutamente importante, perché attrae delle energie creative e risorse finanziarie notevoli, rappresentando una forma di creazione artistica che entra nella vita di ogni giorno”, sottolinea Jiri Fajt.

Il principale benefit che la GN può rendere è il suo prestigio. “Sotto la mia direzione la GN continuerà a sviluppare la sua dimensione internazionale e nei prossimi anni prevediamo collaborazioni internazionali importanti con il Moma di New York, l'Albertinum di Vienna, Palazzo Ducale di Genova, per citarne alcuni -  spiega Fajt –  la Galleria Nazionale ha le potenzialità per diventare un'istituzione di alto spessore internazionale, simile a quelle presenti, per esempio, a Berlino e Vienna. Inoltre l'arte visiva e la musica non sono legate alla lingua e perciò hanno una potenzialità maggiore rispetto a un pubblico internazionale. La cosa funziona molto bene già con la Filarmonica Ceca e noi vorremmo replicare questo successo con la Galleria Nazionale di Praga”.

Credit photos: archivio Camic

 

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