Dal prossimo anno scolastico partirà la prima scuola di base italiana (zakladni skola, paragonabili in Italia al ciclo di scuola elementare e media inferiore) presso l’istituto Jiri Guth-Jarkovsky di Praga. Abbiamo parlato del progetto con uno dei promotori, il prof. Alfredo Iorio.
A chi si rivolge l'iniziativa della Scuola di base italiana a Praga?
Le rispondo con i dati, dato che le iscrizioni sono già chiuse. Nelle prime due classi abbiamo una trentina di iscritti, una decina nella classe elementare e il resto nella prima media. La maggioranza è composta da bambini e ragazzi senza genitori italiani, in quanto la scuola, con la sua offerta formativa e culturale, è attraente per le famiglie interamente ceche come ovviamente per la comunità italiana a Praga.
Nel piano formativo ha un ruolo di primo ordine il metodo CLIL. Di cosa si tratta?
Abbiamo voluto creare una scuola biculturale. Le materie come la lingua e la letteratura verranno insegnate nelle rispettive lingue, ossia in italiano, in ceco e in inglese. Quelle che non hanno un chiaro ancoraggio alla lingua, come matematica o fisica, saranno insegnate a rotazione sia in ceco che in italiano. Il nostro obiettivo è infatti quello di fornire un'istruzione completa in entrambe le lingue. Ci siamo ispirati al modello di scuole trilingue, che negli ultimi trent'anni sta avendo grande successo in Finlandia. La scuola unisce quindi la lingua e la cultura del posto, il ceco, con quella di un grande Paese culturale come l'Italia e la lingua franca di oggi, l'inglese.
Quanto l'offerta formativa delle due classi riflette i piani formativi italiani e quelli cechi?
La scuola è ovviamente accreditata dal Ministero dell'Istruzione ceco e presto arriverà un riconoscimento analogo anche dal MIUR italiano. Quando abbiamo concretizzato l'offerta formativa della nostra scuola, che deve essere compatibile con i sistemi dei due Paesi, abbiamo notato che le differenze nei piani formativi sono davvero ridotte. Abbiamo anche preservato le differenze, in modo che gli studenti possano avere un bagaglio culturale tale da proseguire i propri studi in entrambi i Paesi.
Per le famiglie degli studenti ci sarà una retta da pagare?
Assolutamente no. Si tratta di una scuola dell'obbligo ceca, quindi è totalmente gratuita, tranne ovviamente per le attività extra. Si tratta di una bella vittoria, considerando lo spessore dell'offerta formativa e il fatto che la scuola è in pieno centro, a Praga 1.
Avete ricevuto il sostegno delle istituzioni e della comunità italiana a Praga?
Questo progetto è sostenuto dall'Ambasciata d'Italia a Praga, che ci ha fornito gli spazi per la presentazione e i suoi funzionari ci hanno dato dei consigli preziosi. Un aiuto è venuto anche dai funzionari del MIUR, che ci hanno guidato tramite le procedure burocratiche e alla fine il Ministero dell'Istruzione italiano stanzierà anche un piccolo fondo a sostegno. Voglio però ricordare anche il sostegno proveniente dal settore privato, in primo luogo dalle Assicurazioni Generali. Nella persona del Direttore Generale, Luciano Cirinà, abbiamo trovato una grande apertura alla Scuola elementare e media italiana a Praga. Le Assicurazioni Generali ci hanno garantito un contributo annuale, che servirà per migliorare la qualità della scuola e per l’acquisto del materiale didattico.