Dr.ssa Sottero, in che misura la crescita del 2015 si è riflessa sui consumi delle famiglie ceche?
L’andamento dei consumi delle famiglie è sempre un po’ in ritardo rispetto agli altri indicatori macroeconomici, e anche il 2015 ha confermato questa regola. I consumi stanno ancora facendo fatica a riprendersi e soprattutto il chocolate confectionery, nel quale Ferrero opera, registra ancora un calo. Ciò vuol dire che le famiglie stanno continuando a risparmiare su articoli che ritengono meno fondamentali ma è però vero che alcuni altri settori mostarno decisi segnali di ripresa. Ovviamente si tratta di un dato generale. Ferrero Ceska ha infatti fortunatamente continuato a crescere in controtendenza rispetto ai concorrenti, conquistando nuove quote di mercato.
Le indagini sul mercato ceco registrano storicamente una forte incidenza del prezzo, con quote piuttosto alte di beni alimentari acquistati in promozione. Questo atteggiamento mostra delle evoluzioni?
Il forte orientamento dei consumatori cechi all’acquisto di prodotti in promozione è uno dei tratti più caratteristici del mercato locale. Le rilevazioni di mercato stimano che circa il 56% degli alimenti comprati sono in offerta speciale, con un picco del 68% per la birra e del 72% per il latte. Si tratta del dato di gran lunga più alto in Europa, dove la quota di articoli venduti in promozione non supera solitamente il 30%. Tra l’altro questo andamento sta registrando negli ultimi anni un ulteriore, seppur lento, rafforzamento.
Un tema importante del settore è la cosiddetta legge sulla tutela della concorrenza, che regola i rapporti tra i fornitori e le grandi catene di distribuzione. Come valuta l’attuale quadro legislativo?
La legge che regola i rapporti tra i fornitori, i piccoli distributori e le grandi catene, assieme alla legislazione anti-monopolio, rappresentano una priorità assoluta per la Ferrero. Il quadro legislativo è tuttora in evoluzione, sebbene non siano ancora chiari i tempi di approvazione della nuova normativa. È però importante che oltre alla legge ci siano i controlli sul rispetto della legge stessa da parte delle autorità competenti, peraltro già molto impegnate in questo genere di verifiche presso i grandi retailer. Non credo ci siano comunque molti dubbi sul fatto che i controlli si intensificheranno visto che si tratta, per la pubblica amministrazione, di una fonte di risorse finanziarie non indifferente. Le multe possono infatti essere molto alte.
Per quanto riguarda i grandi retailer, sembra che il mercato ceco si stia centralizzando. Quali potrebbero essere le ripercussioni sui fornitori?
L’ultimo grande cambiamento nel settore dei grandi retailer è stata l’acquisizione della catena di supermercati Interspar da parte del gruppo Ahold, già presente nel Paese tramite i marchi Albert e Hypernova. Negli ultimi mesi si sta parlando di una possibile vendita di Tesco, che però, a quanto risulta, non è ancora giunto ad una fase operativa. Per ora il gruppo ha subìto solo una ristrutturazione interna.
Tutte le acquisizioni vengono vagliate dall’autorità anti-monopolio, che impedisce una centralizzazione eccessiva sul mercato. E’ però evidente che un grande retailer, pur nel rispetto della legge, quando acquisisce nuove quote di mercato acquista un maggiore potere contrattuale nei confronti di tutti i fornitori, piccoli o grandi che essi siano.
Un’altra importante novità sono le dichiarazioni di controllo mensili, a cui a partire dal primo gennaio 2016 saranno sottoposti i pagatori di IVA. Quale impatto prevede?
L’impatto, in termini di aumento del carico amministrativo, sarà più modesto per le imprese attive anche su altri mercati internazionali. Ad esempio, Ferrero ha esperienza con questo tipo di sistema dal mercato slovacco, dove il controllo fiscale è attivo. L’aggravio sarà più sensibile per le piccole e medie imprese.
Fonte fotografia: Ferrero Ceska